CCNL – Colf e Badanti: i riposi a cui hanno diritto gli assistenti familiari

31 Luglio 2022

Conoscere la norma è fondamentale per una corretta gestione del proprio assistente familiare.

Molti datori di lavoro domestico pensano che l’assistente familiare che lavora  in regime di convivenza non abbia diritto ad alcun riposo se non quello notturno o nel giorno di riposo previsto contrattualmente. Non è così.

E’ fondamentale pertanto che  una famiglia che decide di assumere un’assistente familiare conosca i diritti del lavoratore e li rispetti, garantendo così una corretta gestione del rapporto lavorativo.

Proponiamo pertanto una breve guida riassuntiva per argomenti, per conoscere meglio quanto previsto da uno dei principali contratti nazionali per i  lavoratori domestici.

Un assistente familiare assunto in regime di convivenza ha diritto a:

  • Riposi settimanali
  • Riposi giornalieri
  • Pause per fruire dei pasti

Vediamo nel dettaglio:

Riposi settimanali (regime di convivenza)

Al lavoratore spetta un giorno e mezzo di riposo settimanale che corrisponde a :

24 ore da godersi la domenica, a cui vanno aggiunte 12 ore da godersi in altro giorno stabilito nell’accordo di lavoro tra datore e lavoratore al momento dell’assunzione.

Il CCNL prevede, in sede di assunzione, la possibilità di accordarsi tra datore di lavoro e lavoratore sulla scelta dell’intera giornata di riposo in un giorno diverso  dalla domenica. Questa giornata sarà trattata a tutti gli effetti contrattuali come se fosse domenica.

Riposi giornalieri (regime di convivenza)

Oltre alle ore di riposo notturno, il lavoratore ha diritto a 2 ore di riposo ogni giorno lavorativo pieno da godersi normalmente nelle ore pomeridiane, nei giorni in cui l’orario di lavoro si colloca tra mattina e pomeriggio, con inizio dell’attività lavorativa prima delle ore 14 e con fine dell’attività lavorativa prima delle ore 22.

Pause per fruire dei pasti (regime di convivenza)

in un giorno lavorativo intero il massimo delle ore di lavoro che può essere stabilito è di 10 ore lavorative non continuative ed il lavoratore convivente ha sempre diritto alla fruizione dei pasti oltre ad usufruire di un alloggio, perciò deve essere prevista una pausa pranzo/pausa cena oltre alle due ore di riposo pomeridiane.

E se l’assistente familiare in regime di convivenza lavora di notte?

Se l’orario ordinario di lavoro di un lavoratore convivente è diurno e si verifica un’emergenza che interrompe il riposo notturno di quest’ultimo, egli ha diritto a recuperare le ore di riposo perse. 

Se invece l’orario di lavoro ordinario del lavoratore convivente è notturno egli ha diritto al riposo diurno.

Passiamo invece a quanto stabilito per i riposi a cui ha diritto un’assistente familiare assunto in regime di non convivenza.

Questo ha diritto a:

  • Riposi settimanali
  • Pause per la fruizione dei pasti

Vediamo nel dettaglio:

Riposi settimanali (regime di non convivenza)

Al lavoratore spettano 24 ore settimanali da godersi la domenica, o in altro giorno stabilito dalle parti in sede di assunzione che vada a tutti gli effetti contrattuali a sostituire la domenica. 

Pause per la fruizione dei pasti (regime di non convivenza)

L’orario di lavoro non può superare le 8 ore giornaliere non continuative ed il lavoratore che lavora per almeno 6 ore al giorno ha diritto alla fruizione del pasto da consumarsi in orario non lavorativo, perciò in questi casi bisogna prevedere una pausa pranzo/pausa cena.

Riferimento normativo per il presente articolo è il CCNL sulla disciplina del rapporto di lavoro domestico stipulato l’8 settembre 2020 e tutt’ora in vigore.

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